Fra le risposte, l’A/B test, uno strumento capace di far comprendere alle aziende quali elementi possono riscuotere più successo sui destinatari.
Che cos’è l’A/B test? È un test che, nel caso specifico dell’email marketing, permette di aumentare i tassi di apertura e i click nelle mail che inviamo. Basta inviare due (o più) email quasi identiche, che differiscono per lievi variazioni, come la modifica dell’oggetto della mail, il corpo della mail, il design, colori e immagini, posizionamento degli elementi, lunghezza dei testi, call to action ecc…
Quella che otterrà un risultato migliore e verrà aperta più volte rappresenterà la strada giusta. È possibile fare un A/B test anche su: siti web e landing pages.
Ma cosa testare? Tra le varie possibilità ci sono: l’orario e il giorno di invio della mail, il mittente, email solo testo o con immagini, una tipologia di prodotti specifici, le grafiche, uno sfondo colorato o tutto bianco, i font ecc… L’importante è testare una sola variabile alla volta, così da avere dei risultati precisi per ogni voce.
I vantaggi dell’A/B test sono numerosi: è molto facile farne uno, è a costo zero e soprattutto porta grandi risultati come l’aumento del tasso di conversione degli utenti, andando dunque a vantaggio del ROI.
4 sono le cose da monitorare in un email A/B test:
Dopo aver individuato degli obiettivi specifici e misurabili, dopo aver compreso che cosa stai realmente cercando di ottenere dal test (es. un incremento di click a determinati link, un incremento delle vendite di uno o più prodotti specifici), dopo aver creato le 2 email, la variante A (control) e la B (treatment), è opportuno suddividere il database di contatti in un segmento 1 e 2 e inviare le due mail a ciascun gruppo.
È importante in questa fase selezionare lo stesso numero di destinatari per i due gruppi e scegliere i clienti in modo totalmente casuale, evitando di individuare i più importanti o quelli abituali. Anche le email inviate dovranno differire di poco, così sarà più facile capire quale elemento è stato più apprezzato dagli utenti.
Una volta inviate le mail, sarà possibile vedere in che modo hanno performato e quale delle due è stata preferita dai contatti. A questo punto sarà chiaro quale delle due email inviare al resto dei contatti del proprio database.
È necessario procedere con almeno 1.000 indirizzi per misurare il tasso di apertura di una mail e almeno 4.000 indirizzi per misurare i tassi di click. Prima di poter procedere con l’analisi dei dati, bisognerà attendere qualche giorno, inoltre il test andrà ripetuto nel tempo. Non basta eseguirlo una volta per conoscere i gusti dei propri clienti e non basta monitorare un solo parametro per individuare una regola vincente.
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