Un classico esempio di Up Selling è il menù XL di McDonald’s: con qualche euro in più rispetto al menù più modesto, il cliente può avere quantità di cibo quasi raddoppiate. In questo modo il cliente risparmia e ottiene più cibo, mentre l’azienda ottiene guadagni maggiori.
Ancora, un formato di detersivo maxi ad un prezzo più vantaggioso rispetto alla scatola più piccola, è una tecnica di Up Selling.
Nel mondo dei servizi il principio è lo stesso: a fronte di una spesa maggiore, il cliente può usufruire di servizi a lui dedicati, ottenendo una qualità più alta rispetto al servizio base.
Il concetto alla base dell’Up Selling è sempre uno per le aziende: massimizzare i profitti offrendo prodotti o servizi di valore ai propri clienti. Attraverso questa tecnica l’azienda può conoscere meglio i gusti dei propri clienti, proporre loro prodotti o servizi più soddisfacenti e nel contempo aumentare la vendita totale di un bene o servizio.
Oltre all’Up Selling durante la vendita, esiste anche quello post acquisto: se stai per acquistare un pc online al prezzo di € 1.000 e ti viene proposto, per € 200 in più, di acquistare la stessa versione ma con più GB o più RAM, significa che stai pensando di fare Up Selling, ovvero acquistare lo stesso prodotto ma con funzionalità migliori. Se arrivato al check-out del tuo ordine ti viene proposto di aggiungere un altro articolo al totale del carrello, come un piccolo gadget ad un prezzo irrisorio e che ti aiuta ad usare meglio il prodotto che stai per pagare, quello è definito Up Selling post acquisto.