Come già il Design Thinking da cui prende vita, anche il Design Sprint è votato ad un’estrema razionalizzazione del processo creativo; elemento fondamentale, rispetto ad altri processi creativi, è la prototipazione.
Questo sprint, infatti, è pensato per far sì che il team, riunitosi “in conclave” per fare brainstorming, possa ritrovarsi in mano un prodotto funzionante, qualunque esso sia ovviamente, ed estremamente aggiornabile.
Per far questo sono state individuate cinque fasi fondamentali, da sviluppare lungo un’intera settimana lavorativa ma, cosa più importante, dedicandosi esclusivamente a questo.
La prima fase è quella della comprensione, che consiste nell’analizzare il settore, e soprattutto pubblico e concorrenza, per capire al meglio come e verso chi muoversi.
Il secondo giorno l’obiettivo è pensare, sviluppare e mettere in atto metodi creativi, senza troppo badare alla fattibilità.
Bisogna poi creare uno storyboard dedicato alle idee che meglio si adattano ad essere portate avanti, per poterle visualizzare più dettagliatamente.
Viene poi la prototipazione vera e proprio, obiettivo del quarto giorno; qualunque sia il progetto su cui si sta lavorando, è fondamentale arrivare ad avere in mano un qualcosa che si possa presentare ad un campione di clientela.
E questo sarà dunque il focus del quinto ed ultimo giorno, ossia, supportati dalla clientela, capire come ottimizzare al meglio il prodotto, attraverso osservazione e domande estremamente mirate.