Grazie al monitoraggio delle informazioni, chi detiene una attività sul web può permettersi, ad esempio, di scegliere il proprio target di riferimento, trovando per i propri prodotti il consumatore ideale.
Non solo: questi preziosi dati sono un potente strumento per tutti coloro che vogliono espandere il proprio business a nuove nicchie, sperimentando in questo modo diversi pubblici. Attraverso le campagne di retargeting, è possibile riacquisire il pubblico interessato ad un prodotto o servizio e fare scelte più oculate quando si pensa di investire in pubblicità. Anche la geo localizzazione dei clienti è un prezioso dato, utile per capire quali paesi potrebbero essere interessati al nostro mercato in espansione.
Per tutte queste e per tantissime altre funzioni, Google Analytics e Facebook Analytics sono i due strumenti imprescindibili, alla base di una corretta gestione della propria attività.
Google Analytics, prima di essere il tool che conosciamo oggi, era uno strumento fornito da Urchin Software Corporation, un’azienda specializzata nella creazione di programmi di analisi statistiche per il web.
Il colosso informatico compra il tool nel 2005 per i propri inserzionisti che già utilizzavano Google Ads. Gli inserzionisti all’epoca non potevano tracciare il customer journey in modo completo, potevano solo vedere quanto spendevano in pubblicità e quanto guadagnavano tramite essa. Da qui l’idea di comprare uno strumento come quello fornito dalla Urchin Software Corporation e di integrarlo con quello che oggi è l’attuale pacchetto di Google Analytics.
Facebook Analytics invece, è uno strumento recente rispetto a Google Analytics. Nasce nel 2017 e viene ampiamente diffuso al pubblico.
Google Analytics è lo strumento per l’analisi dei dati pubblicitari e fornisce il tracciamento di ciò che accade su un sito web. È un tool gratuito che permette di conoscere a fondo gli utenti di un sito così da poter attuare strategie di marketing e monitorarne il rendimento.
Essendo una piattaforma con molti più anni di esperienza alle spalle rispetto a Facebook Analytics, offre ai propri utenti informazioni più approfondite, restando un punto di riferimento importante per lo studio dei dati. Inoltre, fornisce informazioni molto dettagliate sui suoi utenti, utili per la profilazione dei visitatori.
Google Analytics è anche uno strumento ottimo per:
Uno degli svantaggi di Google Analytics rispetto al più recente Facebook Analytics è che il primo si basa sui cookies, mentre il secondo, seppur utilizzandoli, può identificare l’utente su un determinato sito web con l’utente provvisto di profilo Facebook. In questo modo chi utilizza Facebook Analytics può conoscere le diverse piattaforme con le quali lo stesso utente si collega (smartphone, tablet, pc).
Se Google Analytics dunque fornisce informazioni su quante persone sono collegate con il desktop e quante da mobile, con Facebook Analytics possiamo conoscere quali siti ha visitato l’utente e con quali dispositivi l’ha fatto. Google Analytics perciò considererà lo stesso utente che si è collegato con due dispositivi diversi, come due utenti diversi, perché i cookies su mobile e quelli su desktop sono differenti. Facebook invece è in grado di applicare un matching su questo tipo di informazioni e così sarà in grado di fornire dati più accurati.
Il funzionamento di Facebook Analytics avviene tramite il pixel, o codice di tracciamento della piattaforma social.
Le funzioni:
La vera forza di Facebook Analytics rispetto a Google Analytics, sta nel fatto che oltre a permettere di tracciare i risultati all’interno della piattaforma, fornisce anche i dati relativi ai flussi di traffico che arrivano dalle pagine social. Questo perché Analytics è integrato con tutti i sistemi Facebook.
Un altro dei vantaggi di Facebook Analytics è il fatto che sia in grado di tracciare in modo molto preciso i comportamenti degli utenti su un sito web e può farlo in maniera duratura nel tempo. Google Analytics, invece, basandosi sui cookies perderà queste informazioni allo scadere dei cookies stessi.
Per accedere a Facebook Analytics è necessario entrare all’interno del proprio business manager. Sulla parte alta della schermata sono visibili gli utenti che stanno usando la funzione Facebook Analytics. Scendendo più in basso si trovano una serie di grafici che forniscono informazioni sugli utenti attivi nelle ultime 24 h, dei quali è possibile conoscere il canale di provenienza (Instagram, Web, pagina Facebook, Android, iOS).
Ma le informazioni più interessanti derivano dalla sezione “Attività”, in cui si possono trovare dati sugli utenti attivi in tempo reale, sulle fasce di età, da quale piattaforma provengono, gli eventuali ricavi. In questa sezione è presente il Funnel, uno degli strumenti più utili della piattaforma. Questo tool permette, a chiunque abbia una attività su Facebook (da una page comments a un sito web) di monitorare sia i dati all’interno della pagina Facebook che sul proprio sito. È possibile inoltre conoscere quante persone hanno commentato un determinato post su Facebook e quante poi sono atterrate sul sito web esterno alla piattaforma per compiere delle azioni.
Inoltre è possibile ottenere una panoramica mirata solo all’interno del sito web che mostra la percentuale di conversioni. I dati forniti dalla piattaforma offrono informazioni su chi, fra gli utenti, ha aggiunto un elemento al carrello, chi di questi ha iniziato il check out e chi infine ha fatto un acquisto. Grazie a questi parametri, si possono attuare le strategie di retargeting per aumentare le percentuali di conversioni e dunque, portare ad un aumento del guadagno.
Facebook Analytics, sebbene molto più giovane di Google Analytics, è uno strumento potentissimo che permette di attuare analisi molto specifiche e approfondite sui propri clienti attuali o su fasce di pubblico ancora inesplorate. Grazie alle analisi multi canale è possibile tracciare una grande quantità di eventi e raccogliere dati utili per la crescita del proprio business.
Google Analytics, fornisce numerosi dettagli e molti dati preziosi su ciò che accade all’interno del proprio sito web. Nonostante qualche difetto, si dimostra uno strumento imprescindibile per qualsiasi attività di business.
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