Questo nuovo gruppo è tra i più grandi del settore automotive; ciononostante però, attualmente la fusione non sta portando vantaggi a tutti i marchi coinvolti. Case come Peugeot, Citroen, o altre più premium come Maserati, Alfa o Jeep, hanno subito ottenuto notevole impulso, sia tecnologico sia di approvvigionamento dei materiali.
Altri invece, come Opel o la stessa Fiat, sono rimasti piuttosto indietro, soprattutto rispetto alle sorelle che hanno in casa ma soprattutto rispetto alle agguerritissime concorrenti estere (soprattutto coreane e giapponesi, che a costi estremamente concorrenziali per i marchi Stellantis, offrono vetture estremamente più all’avanguardia).
Lo scoglio più grande è stato l’ingiustificato aumento dei costi di queste vetture; se infatti case come Citroen o Peugeot hanno fatto enormi passi avanti in termini di design e tecnologia, lo stesso non si può dire per Fiat.
Modelli storici come la Panda o la 500, da sempre prodotti di punta nella line-up del costruttore torinese, rimangono uguali a sé stesse da troppo tempo.
Ad aver risentito maggiormente di questo immobilismo sono state soprattutto sicurezza e tecnologia, che soprattutto nel caso della Panda sono rimaste ferme al 2012 (salvo un recente restyling che ha finalmente portato un sistema di infotainment con schermo integrato).