Meta alle prese con la SIAE

Da un mese ormai, sui principali social dell’azienda di Menlo Park (sede principale di Meta, in California) è impossibile usare brani, italiani e non, protetti da SIAE.

Su gran parte dei contenuti, siano essi Reels, storie o normali post, campeggia la scritta “Questa canzone non è al momento disponibile”.

La trattativa

Secondo voci interne della SIAE, Società Italiana Autori ed Editori, i contatti per il rinnovo della licenza, in scadenza già a dicembre 2022, sono stati interrotti all’improvviso da Meta, dopo il rifiuto di divulgare i dati relativi ai ricavi dalle opere musicali.

La società californiana quindi si sarebbe detta disposta a riconoscere all’ente per la tutela degli artisti una cifra forfettaria per continuare a tenere la musica sulle loro piattaforme.

Syroop Fluidthinkers - META ALLE PRESE CON LA SIAE

Quali sono le conseguenze?

La questione è decisamente molto anomala.

A rimetterci infatti non sono solo la SIAE o gli autori italiani, ma la stessa holding, che sta rischiando di vedere molti utenti del Bel Paese migrare verso altri social, primo tra tutti Tik Tok. 

Non è un mistero che la possibilità di usare le più disparate tipologie di canzoni all’interno dei propri contenuti, abbia fatto la fortuna dei social americani.

Adesso invece sono in moltissimi a vedere la propria attività messa a rischio; da una parte i creator, che vedono i loro contenuti mutilati di una componente spesso fondamentale (e che spesso si sono trovati i video completamente mutati, visto che l’algoritmo dietro il riconoscimento musicale non sempre riesce a distinguere la musica dal parlato); dall’altra ovviamente i cantanti, sia quelli più affermati sia magari quelli ancora emergenti.

Di fatto, queste piattaforme rappresentano un’enorme possibilità per tanti ragazzi che hanno scelto di intraprendere la strada della musica, e adesso rischiano di perderla.

Quando è prevista una svolta?

Ad aggravare il tutto, rimane il problema che un’intesa sembra ancora lontana dall’essere trovata. Se da una parte SIAE infatti si dice aperta al dialogo, dall’altra non vuole cedere sul tema dei diritti dei suoi autori.

Infatti, se da una parte la Big Tech californiana sembra aver trovato un’intesa con Soundreef, altro ente di tutela degli autori, altrettanto non si può dire per l’ente nazionale.

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