L’esplosione di Twitch: nata nel 2011 come costola dell’allora Justin.tv, Twitch è arrivata nel tempo a contare su un pubblico a dir poco sterminato, accodandosi a colossi come Google, Apple o Netflix per quantità di tempo intrattenimento fornito.

Certo, il monopolio televisivo non può dirsi ancora insidiato, ma quanto fatto dalla piattaforma controllata da Amazon ha dell’incredibile, sotto tanti punti vista.

Twitch
L’impronta gaming

Twitch nasce appunto nel 2011, pensato come sezione gaming di Justin.tv, piattaforma da cui prende completamente vita la più fortunata vicenda della “piattaforma viola” (nomignolo con cui si sentiva appellare spesso alle nostre latitudini).

La natura ludica dei contenuti che fin dall’inizio hanno popolato il sito ne ha segnato l’iniziale fortuna; ben presto, infatti, Twitch si è affermato come il canale di streaming ufficiale di gran parte delle competizioni e-sportive di tutto il mondo, che nel tempo hanno cominciato a convogliare sempre più spettatori, e sempre più variegati.

Syroop Fluid thinkers - Twitch logo

Questo nel tempo ha portato inevitabilmente ad una crescita esponenziale dei canali e delle tematiche trattate.

Per quanto ancora adesso l’impronta gaming sia dominante (e di notevole stimolo per tantissimi nuovi contenuti che escono ogni giorno, alcuni dei quali anche non particolarmente adatti a tutte le età), la piattaforma offre attualmente una notevole varietà di argomenti.

Questo ha gradualmente cominciato ad attirare sempre più spettatori, al punto che, per tanti, ha completamente sostituito qualsiasi altra fonte di intrattenimento.

Di fronte a questa situazione, è inevitabile abbozzare un primo paragone con i media più tradizionali, fermi da tantissimo tempo (almeno in Italia) su posizioni e canoni comunicativi troppo distanti dal pubblico più giovane.

Syroop Fluid thinkers - Amazon Twitch

Twitch: L’acquisizione di Amazon e la nuova esplosione

A dare notevole impulso alla piattaforma è stata l’acquisizione da parte di Amazon, perfezionata nell’agosto del 2014 per quasi un miliardo di dollari.

Questo ha data vita ad un incredibile migrazione massiva di content creator, che spinti in parte dai migliori guadagni e in parte dalla maggiore libertà offerti dalla piattaforma, si sono spostati su Twitch, portandosi dietro una grandissima fetta del loro pubblico più affezionato proveniente da YouTube.

Per spingere ulteriormente il sito, Amazon ha ben pensato di legare il proprio servizio di “prime” anche a Twitch, includendo nell’abbonamento la possibilità di donare una “sub” mensile al proprio streamer preferito (insieme ad altre ricompense minori per l’utente).

Se da una parte però le cose vanno a gonfie vele, non mancano le polemiche; come detto, molti contenuti sono oggetto di fortissime critiche, a causa di un abuso fin troppo palese delle linee di condotta piuttosto permissive imposte dalla governance, soprattutto in termini di contenuti adatti a minori e soprattutto nudità.

Di fatto, negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera proliferazione di streamer che facevano del loro contenuto principale il loro corpo e che, secondo l’opinione dei più strenui difensori dei diritti femminili, avrebbero vanificato gli sforzi fatti per combatterne l’oggettificazione.

Twitch
I numeri da record

Nonostante le polemiche però, la cavalcata di Twitch non sembra destinata a cessare rapidamente.

Di fatto, spessissimo sentiamo di nuovi record infranti, magari in relazione al maggior numero di spettatori in live, o di utenti iscritti ad un canale.

Soprattutto questa battaglia, per quanto all’inizio non avesse praticamente sfida (a tutti gli effetti una sfida ad armi impari, soprattutto contro gli americani), negli ultimi anni si è fatta estremamente agguerrita, e possiamo finalmente dire di avere anche dei rappresentanti degni di nota che gareggiano per ottime posizioni.

Syroop Fluidthinkers - Twitch world record

Tra i tanti che hanno trovato la loro fortuna portando contenuti gaming, spicca il lavoro di Dario Moccia, che con notevole arguzia è riuscito a proporre un vero e proprio palinsesto settimanale, estremamente vario, con ospiti interessantissimi e vari, presi anche loro dal mondo del web (con un occhio di riguardo però verso coloro che sicuramente meritano più visibilità di quella che già hanno).

Per quanto i due mondi sembrino ancora drasticamente lontani, speriamo veramente di assistere presto ad una massiccia contaminazione con la nostra televisione a dir poco arretrata, ferma ai soliti personaggi ormai polverosi e in cui l’argomento “giovani” è spesso trattato in maniera superficiale, ma soprattutto amplificandone solo i difetti.

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