Lo sappiamo, “contenti is the king” e la SEO è sicuramente una delle migliori strategie per portare traffico alla propria pagina, incrementare gradualmente la propria autorevolezza sul web e promuovere la brand awareness. Per rimanere competitivi, è necessario fare un passo in più, focalizzandosi su metriche SEO specifiche che possono risultare di grande importanza nella strategia dei propri clienti.
Un SEO Report è un documento ricco di dati, che offrono una panoramica sulle prestazioni organiche di un sito web nei motori di ricerca. È un modo efficace di monitorare il ROI nella strategia SEO e gli insight più importanti.
Solitamente le metriche SEO incluse in questa diagnosi sono: traffico organico, click da contenuti organici, impressions, migliori landing pages, migliori pagine convertite, CTR, conversion rate. migliori parole chiave, backlinks, autorevolezza del sito.
La pratica di backlinking è fondamentale per il ranking di un sito web; in questo modo il motore di ricerca riesce a riconoscere la fonte da dove e a cui ci si sta collegando.
Se ad esempio alcuni siti autorevoli citano la pagina di un tuo cliente, è molto probabile che questo scali rapidamente la SERP. Inoltre è importante analizzare i backlink al proprio profilo, in questo modo è possibile monitorare il traffico in entrata e uscita e la qualità.
Un’altra buona pratica da attuare è monitorare la struttura dei link interni che porta i visitatori da una pagina all’altra del sito. Questi link aiutano il motore di ricerca ad indicizzare le pagine, per questo motivo la loro struttura interna è così importante. Se mal fatta, alcune pagine del sito rimarranno invisibili agli occhi del motore di ricerca, provocando un danno alla pagina del cliente.
Avere un occhio di riguardo per questa metrica nel SEO report avvantaggerà il cliente.
Le metriche SEO sono un ottimo aiuto per implementare una bona strategia di branding, che può essere utile per farsi ricordare dalle persone che vorrebbero acquistare o che hanno acquistato già una volta e potrebbero tornare a farlo.
Separare le brand keywords dalle altre è un ottimo modo per ottenere dati più realistici e comprendere il ranking delle parole.
Un posizionamento elevato su alcune parole chiave in particolare, non sempre si dimostra vantaggioso. Avere una buona copertura di parole chiave piuttosto che concentrarsi solo sulle singole, consente ai clienti di ottenere un maggior numero di potenziali visitatori. Per questo motivo è importante monitorare il range e la posizione delle keyword.
È possibile esplorare la gamma di parole chiave per scrivere di moltissimi argomenti, cercando così di raggiungere un pubblico più vasto, mantenendo l’attenzione sul settore e si possono produrre contenuti specifici per una determinata nicchia usando le singole parole chiave. Una volta fatto ciò, è importante concentrarsi sull’ottimizzazione dei singoli contenuti per migliorare la posizione media delle keywords.
Non basta misurare le conversioni di una campagna per comprendere a fondo cosa va e cosa non va.
Se il marketing funnel di un cliente è composto da più cose (e-book, DEM, video, SEO; white papers, newsletter, social media ec…) analizzare ogni singolo gruppo di argomenti e le relative conversioni può essere estremamente utile per trovare che cosa funziona e cosa converte meno.
Tra le basi della reportistica SEO ci sono le pagine con migliore indicizzazione. Una buona norma per restare competitivi nei motori di ricerca è controllare periodicamente il ranking delle migliori pagine dei competitors e comprendere quali strategie stanno adottando.
Stilare report in modo continuativo e sottoporli all’attenzione dei propri clienti può aiutare a migliorare le aree sottotono, mentre raccogliere e sfruttare i dati a disposizione può essere utile per scalare la SERP e avere maggiori possibilità di essere trovati dagli utenti.
Uno dei modi per monitorare il valore di una campagna SEO è studiare la qualità del traffico di ricerca.
Il traffico di qualità è la metrica che indica quanti soldi è necessario investire in una campagna ppc (pay per click) per avere traffico sul proprio sito.
Analizzare le singole keyword e includere l’analisi di questa metrica specifica è utile per comprendere che cosa nello specifico può generare un ottimo traffico sul sito web.
Tra le basi della reportistica SEO ci sono le pagine con migliore indicizzazione.
Una buona norma per restare competitivi nei motori di ricerca è controllare periodicamente il ranking delle migliori pagine dei competitors e comprendere quali strategie stanno adottando.
Stilare report in modo continuativo e sottoporli all’attenzione dei propri clienti può aiutare a migliorare le aree sottotono, mentre raccogliere e sfruttare i dati a disposizione può essere utile per scalare la SERP e avere maggiori possibilità di essere trovati dagli utenti.
Questa metrica racconta la storia e il comportamento degli utenti su un sito web. Più un utente trova il sito interessante e coinvolgente maggiore sarà il tempo che è disposto a passare sulla piattaforma.
Studiare il percorso dell’utente sul sito, le pagine visitate e il tempo di permanenza aiuta a comprendere dove direzionare la propria strategia e cosa migliorare.
Tra le basi della reportistica SEO ci sono le pagine con migliore indicizzazione.
Una buona norma per restare competitivi nei motori di ricerca è controllare periodicamente il ranking delle migliori pagine dei competitors e comprendere quali strategie stanno adottando.
Stilare report in modo continuativo e sottoporli all’attenzione dei propri clienti può aiutare a migliorare le aree sottotono, mentre raccogliere e sfruttare i dati a disposizione può essere utile per scalare la SERP e avere maggiori possibilità di essere trovati dagli utenti.
È una metrica numerica che indica l’autorità di un dominio: maggiore è il suo valore e più possibilità avrà di posizionarsi in alto nella SERP.
I valori DA vanno da 1 a 100, quindi i valori più alti indicano maggiore autorevolezza del sito. Aggiungere questa metrica allo studio può offrire un quadro ancora più completo.
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